FRANÇOIS MAURIAC A MARCEL PROUST

Lettera dei primi di maggio 1922


Caro amico,

mi servo di questo biglietto per non dovervi scrivere a lungo del vostro libro. La mia immensa ammirazione la conoscete. Ma è una lettura troppo dolorosa...Mancano alle vostre città maledette i dieci giusti ch'è pur vero che Iddio non ci trovò...Mancando questi dieci giusti, avverto negativamente nel vostro libro un difetto di proporzione: la sensazione è che Sodoma e Gomorra si confondano con l'universo. Una sola figura di santo sarebbe bastata a ristabilire l'equilibrio. Inoltre preferivo il Charlus reso per allusioni delle Jeunes filles en fleurs (episodio del fiacre...)

Ma a questo proposito, debbo ammettere che il vostro sodomita è --- come si suol dire --- "clamoroso": vivo, terribile, eterno. Vi ammiro più di qualsiasi altro contemporaneo, ma ci sarebbe molto da dire, in ordine alla vostra opera, sulla scelta del soggetto...

Li scegliamo, i nostri soggetti?

Avete letto Le baiser au lépreux?

Vi stringo le mani, caro amico, e vi auguro di soffrire meno.

Il vostro M.

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N.B.
Le baiser au lépreux è un romanzo di Mauriac pubblicato proprio nel 1922