Lettera dei primi di maggio 1922 Caro amico, mi servo di questo biglietto per non dovervi scrivere a lungo del vostro libro. La mia immensa ammirazione la conoscete. Ma è una lettura troppo dolorosa...Mancano alle vostre città maledette i dieci giusti ch'è pur vero che Iddio non ci trovò...Mancando questi dieci giusti, avverto negativamente nel vostro libro un difetto di proporzione: la sensazione è che Sodoma e Gomorra si confondano con l'universo. Una sola figura di santo sarebbe bastata a ristabilire l'equilibrio. Inoltre preferivo il Charlus reso per allusioni delle Jeunes filles en fleurs (episodio del fiacre...) Ma a questo proposito, debbo ammettere che il vostro sodomita è --- come si suol dire --- "clamoroso": vivo, terribile, eterno. Vi ammiro più di qualsiasi altro contemporaneo, ma ci sarebbe molto da dire, in ordine alla vostra opera, sulla scelta del soggetto... Li scegliamo, i nostri soggetti? Avete letto Le baiser au lépreux? Vi stringo le mani, caro amico, e vi auguro di soffrire meno. Il vostro M. _____________________ N.B. Le baiser au lépreux è un romanzo di Mauriac pubblicato proprio nel 1922 |