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Gianluca Ceriana

UNA FILOSOFIA DI VITA
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Conosco Proust dai tempi dei miei studi superiori al liceo linguistico, ma è dall'ottobre del 1993, quando lessi per la prima volta ALL'OMBRA DELLE FANCIULLE IN FIORE, che ho fatto di Marcel Proust il mio filosofo di vita.

Mano a mano che procedevo nella lettura di quello splendido libro (possiedo di ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO,eredità dei miei genitori, ferventi lettori, la bellissima edizione Einaudi del 1963) sentivo sempre più mie le sensazioni del Narratore, le sue emozioni: fossero l' attesa di una cena o di un incontro, la visione di un paesaggio, la gioia data da un libro, l'osservazione di un quadro o di una chiesa. E così via per tutta la lettura della Ricerca completata in pochi mesi.

Da allora redigo un mio Quaderno di Vita che non è un diario ma... "l'essenza medesima della mia vita qui distillata, senza nulla aggiungervi, quale cola dalla fessura delle ore." Ho anch'io la mia piccola madeleine: un classico biscotto scozzese spesso e tutto burro che, qualche anno fa assaggiato nuovamente dopo tanto tempo, mi ha restituito un sapore già conosciuto anni prima quando bambino, coi miei fratelli lo sgranocchiavamo davanti alla televisione. Insomma, Proust è da allora una presenza costante ed importante nella mia vita; a parte il piacere dato dalla lettura delle sue opere, il suo pensiero mi fa apprezzare le piccole cose di ogni giorno, mi fa amare i rapporti con gli altri: dal semplice gesto a mo' di saluto di un viaggiatore sconosciuto del treno che mi porta a casa la sera, quando scende in una piccola stazione di paese, ad ogni aspetto del mio d'amore per moglie e figlia.

(Dicembre 1999)



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1998


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