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Gianluca Ceriana

L' ADOLESCENZA PROUSTIANA
DI NATALIA GINZBURG
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Natalia Levi Ginzburg è nota agli amanti di Proust soprattutto per essere stata la prima grande traduttrice di Du coté de chez Swann in italiano, lavoro completato nel 1937 ma pubblicato dalla casa editrice Einaudi solo nel 1946.

Natalia Ginzburg


La Ginzburg ha potuto conoscere ed apprezzare l’opera del grande maestro francese fin dalla prima adolescenza, grazie all’ambiente familiare ben inserito nel tessuto culturale della Torino fine anni ’20 (padre biologo, zii medici, musicisti, critici teatrali). La testimonianza di tutto ciò è espressa in più parti del romanzo autobiografico Lessico famigliare, del 1963.

Così, un primo flash, quand'è ancora bambina:

"Terni era un biologo, e mio padre ne aveva, riguardo agli studi, una grande stima. Quando Terni veniva a trovarci, si fermava in genere, nel giardino con noi, a parlare di romanzi; era colto, aveva letto tutti i romanzi moderni e fu il primo a portare in casa nostra la Recherche du temps perdu. Credo anzi, ripensandoci, che cercasse di rassomigliare a Swann, con quella caramella, e col vezzo di scoprire in ciascuno di noi parentele con quadri famosi".

E poi, già adolescente, racconta dei rapporti d'amicizia dei fratelli più grandi Mario e Paola:

"- Cos’ha Terni con Mario e Paola da cinciottare?- diceva mio padre a mia madre.

- Parleranno di Proust, - gli diceva mia madre. Mia madre aveva letto Proust, e lei pure, come Terni e la Paola, lo amava moltissimo; e raccontò a mio padre chi era, questo Proust (...)

La petite phrase! – diceva mia madre - Com'é bello quando dice della petite phrase !"


Infine, ultimo riferimento a Proust nel romanzo:

"La Paola era innamorata di un suo compagno d’università; giovane, piccolo, delicato, gentile, con la voce suadente. Facevano insieme passeggiate sul lungo Po, e nei giardini del Valentino; e parlavano di Proust, essendo quel giovane un proustiano fervente: anzi era il primo che avesse scritto di Proust in Italia."

Per onor del vero, va fatta luce su questa inesattezza della Ginzburg, la quale seppur proustienne convinta ella stessa, non attribuisce la giusta paternità di scopritore italiano di Proust a Renato Manganella, esperto di letteratura francese che sotto lo pseudonimo di Lucio D'Ambra, scoprì, lesse e recensì Du coté de chez Swann appena un mese dopo la pubblicazione del romanzo in Francia ( novembre 1913): egli definì l' opera "il più acuto, sottile, penetrante, profondo libro d'analisi che sensibilità di scrittore abbia creato dopo Stendhal".

(Settembre 2002)



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