Proust e la musica




BEETHOVEN: I QUARTETTI PER ARCHI


Nella Recherche se ne parla più volte .


Il Narratore cita Beethoven mentre, ascoltando la Sonata di Vinteuil, riflette su che cosa sia il genio. In questo caso, il genio musicale.


La ragione per cui un'opera di genio difficilmente è ammirata subito è che chi l'ha scritta è un uomo straordinario e che pochi gli rassomigliano.
Sarà la sua stessa opera, fecondando i rari ingegni capaci di comprenderla, a farla crescere e moltiplicare.
I quartetti di Beethoven (i quartetti XII, XIII, XIV eXV) hanno messo cinquant'anni a far nascere, a ingrossare il pubblico dei quartetti di Bethoven, attuando così, come tutti i capolavori, un progresso se non nel valore degli artisti, almeno nella società degli spiriti, largamente composta oggi di quel che era introvabile quando il capolavoro apparve, ossia di esseri capaci d'amarlo.

-- All'ombra delle fanciulle in fiore



Nelle famose pagine della prima apparizione degli uomini-donne, gli sguardi che Charlus rivolge a Jupien vengono paragonate alle frasi musicali di Beethoven:



"...Così, ogni due minuti, la medesima domanda pareva intensamente rivolta a Jupien dall'occhiata del signor di Charlus, come quelle frasi interrogative di Beethoven ripetute all'infinito, ad eguali intervalli e destinate, con un esagerato sfoggio di preparativi, a condurre un nuovo motivo, un mutamento di tono, una ripresa.
Ma per l'appunto la bellezza degli sguardi del signor di Charlus e di Jupien proveniva, al contrario, dal fatto che, almeno provvisoriamente, quegli sguardi sembrava non avessero alcuno scopo"

-- Sodoma e Gomorra


Charlus rimprovera a Morel di avere suonato la trascrizione per piano del XV quartetto, il che...



"...è assurdo, perchè non c'è niente di meno pianistico. Essa è fatta per le persone alle quali gli archi troppo tesi del glorioso Sordo fanno male alle orecchie. Ora, è proprio questo misticismo piuttosto aigre che è divino"

-- Sodoma e Gomorra




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1998