John Singer Sargent
Gabriel Fauré
Disegno a matita, 1896
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Signore,
non è che mi piaccia, ammiri e adori la vostra musica: ne sono stato e ne sono tuttora innamorato. Molto prima di conoscermi, mi ringraziavate con un sorriso durante i concerti e le esecuzioni private perché il mio fragoroso entusiasmo costringeva la vostra sdegnosa indifferenza a rispondere a cinque chiamate. Sere fa mi sono per la prima volta inebbriato con il Parfum impérissable. Pericolosa ebbrezza, poiché poi sono tornato ad ascoltare il pezzo tutti i giorni, ma anche, per lo meno, chiaroveggente: mi ha fatto dire sul Parfum a Reynaldo cose che anche sotto il profilo musicale gli sono sembrate giuste, e Dio sa con quanta severità egli considera i giudizi dei letterati sulla musica. Vi ho detto, signore, cento cose meno di quelle che potrei - conosco la vostra opera abbastanza per scriverci un libro di trecento pagine - ma cento più di quelle che vi direi se dessi retta alla mia timidezza. Solo che avendo voi avuto la bizzarra idea ch'io fossi irritato con voi, mi avete così autorizzato a queste prime effusioni. Del che vi sono molto riconoscente, e vi prego di accogliere i sensi della mia gratitudine e i miei rispettosi omaggi.
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