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copertina libro Andrea Pagani

SOTTILI SATELLITI NELL'UNIVERSO PROUSTIANO

77 pp.

LIBRIT, 1994
Collana di studi e saggi
In collaborazione con
Comune di Ferrara, Assessorato alle Politiche Giovanili



Non è detto che la porta di accesso principale sia sempre la migliore entrata di una cattedrale. Ce ne possono essere di secondarie ed apparentemente accessorie, che però ci danno una prospettiva inedita e non meno significativa di quel monumento.

Questo saggio di Andrea Pagani esplora le tecniche letterarie di cui Proust fa uso basandosi su due metafore: quella proustiana, famosissima, della cattedrale, e sulla metafora, da lui proposta, della Recherche come "costellazione" composta , certo, da imponenti ed autonomi pianeti ma anche di più minuti e dipendenti satelliti.

La metafora della cattedrale rappresenta per Proust, secondo Pagani, l'idea dell'opera d'arte come architettonica elaborazione dell'intelligenza e, facendo tesoro della lettera scritta da Proust a Jacques Rivière nella quale vengono ammessi i caratteri di una struttura che procede per tappe fuorvianti, viene, in queste pagine, focalizzata l'attenzione sui due momenti epifanici dell'intermittenza e della ragionata elaborazione di tecniche strutturali.

L'opera di Proust viene accostata a quella di Freud in quanto, sostiene l'autore, il procedimento analitico freudiano si configura in modo molto simile a quello letterario proustiano: il loro obiettivo ed i loro metodi di indagine sono molto simili.

Analizzando dunque le intercapedini strutturali della cattedrale si scoprono traiettorie e percorsi a distanza nell'intera costellazione della Recherche.

Per mettere in luce queste corrispondenze non si può che partire dal primo dei sette volumi, in cui si trovano tutti gli elementi che ritroveremo migliaia di pagine dopo; che all'inizio della Recherche hanno la funzione quasi da "paravento" della verità ed il cui vero senso verrà disvelato soltanto alla fine.

Tra questi, ad esempio, l'episodio della profanazione dell'immagine del padre da parte della figlia di Vinteuil e la apparente incomunicabilità e distanza delle due "parti", quella di Swann (Tansonville) e quella di Guermantes. Si tratta di un percorso di conoscenza però, avverte Pagani, che non è in alcun senso lineare, che non solo procede per successivi tentativi ed errori ma che, una volta giunto alle pagine finali, manifesta la caratteristica più singolare, e cioè quella della "circolarità" dell'opera.

La Recherche come viaggio dantesco nell'interiorità i cui sette volumi costituiscono il tormentato lavoro verso la ricerca della Verità.

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Andrea Pagani insegna Letteratura italiana e Storia, collabora a Il Tempo e L'informazione, dirige il periodico Il Politecnico di Imola ed è autore di numerose pubblicazioni.

(Febbraio 2000)



fiori


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1998