Personaggi della Recherche






Enigmatica apparizione del signor di Charlus; suo singolare modo di comportarsi.


Charlus appare per la prima volta in "All'ombra delle fanciulle in fiore".

Il Narratore lo incontra sul lungomare di Balbec, mentre sta passeggiando con la nonna.

Il barone è venuto a trovare la zia, marchesa di Villeparisis



Voltai la testa e vidi un uomo sulla quarantina, molto alto e piuttosto grosso, dai baffi nerissimi e che, battendosi nervosamente una giannetta sui pantaloni, fissava su di me due occhi dilatati dall'attenzione. A momenti, essi erano attraversati in tutti i sensi da sguardi estremamente attivi, come ne hanno davanti a una persona che non conoscono solo uomini cui, per un motivo qualsiasi, essa ispira pensieri che non verrebbero a nessun altro: per esempio, dei pazzi o delle spie.

Lanciò su di me una suprema occhiata, a un tempo ardita, prudente, rapida e profonda, come un ultimo colpo sparato nel momento di prender fuga, e, dopo essersi guardato tutto intorno, prendendo improvvisamente un'aria distratta ed altezzosa, con una brusca virata di tutta la persona, si volse verso un manifesto e si sprofondò nella sua lettura, canticchiando un motivo e accomodandosi la rosa muscosa che aveva all'occhiello.

Tirò fuori di tasca un taccuino, su cui ebbe l'aria di annotare il titolo dello spettacolo annunciato, guardò due o tre volte l'orologio, si abbassò sugli occhi un cappello di paglia nero e ne prolungò la falda con la mano messa a visiera come per vedere se qualcuno arrivasse; fece il gesto di malumore con cui si crede di far vedere che si è stufi d'aspettare, ma che non si fa mai quando si aspetta realmente; poi, gettando indietro il cappello e lasciando vedere i capelli tagliati corti a spazzola, che ammettevano però di qua e di là ciocche ondulate piuttosto lunghe, sbuffò rumorosamente, come fanno le persone che hanno già non troppo caldo, ma il desiderio di mostrare che hanno troppo caldo.

Pensai a un topo d'albergo che, avendo forse già notato nei giorni precedenti la nonna e me e preparando qualche colpo, si fosse accorto che lo avevo sorpreso mentre mi spiava; per sviarmi, forse cercava soltanto, con il suo nuovo contegno, di esprimere distrazione e indifferenza, ma lo faceva con un'esagerazione così aggressiva che il suo scopo sembrava fosse, oltre che di dissipare i miei probabili sospetti, di vendicare un'umiliazione, che a mia insaputa gli avessi inflitta, di darmi l'idea non già che mi avesse visto, ma che fossi un oggetto troppo poco importante per attirare l'attenzione.

Inarcava il busto con aria da smargiasso, stringeva le labbra, si rialzava i baffi e nello sguardo insinuava qualcosa di indifferente, di duro, di quasi ingiurioso.

Così la singolarità della sua espressione mi induceva ora a crederlo un ladro, ora un pazzo. Tuttavia, il suo modo di vestire, estremamente curato, era molto più serio e molto più semplice di quello di tutti i bagnanti che vedevo a Balbec, e rassicurante per la mia giacca così spesso umiliata dal candore smagliante e dozzinale dei loro abiti da spiaggia.

-- All'ombra delle fanciulle in fiore





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1998