"Una ragazzina d'un biondo fulvo..."
La prima apparizione di Gilberte Swann a Tansonville
Il Narratore sta facendo, in compagnia del padre e del nonno, una delle lunghe passeggiate "dalla parte di Swann" lungo il sentiero dei biancospini.
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D'un tratto mi fermai, senza potermi più muovere, come accade quando una visione non si rivolge solo al nostro sguardo, ma esige percezioni più profonde e dispone per intero del nostro essere.
Una ragazzina d'un biondo fulvo, che aveva l'aria di rientrare dal passeggio e teneva in mano una zappa da giardiniere, ci guardava levando il suo viso cosparso di macchioline rosee.
I suoi occhi neri brillavano, e poiché non sapevo allora - né più tardi l'appresi - circoscrivere nei suoi elementi oggettivi un'impressione violenta, non avendo, come si suol dire "spirito d'osservazione" per detrarre la nozione del loro colore, per molto tempo, ogni volta che ripensavo a lei, il ricordo del loro splendore mi si presentava subito come una luce di vivo azzurro, poich'ella era bionda: di modo che forse, non avesse avuto gli occhi così neri - cosa che colpiva tanto chi la vedeva per la prima volta - non avrei amato di lei particolarmente i suoi occhi celesti, come mi avvenne.
--- La strada di Swann
Agli Champs-Elysées, in un giorno di neve
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...E già Gilberte correva a tutta velocità verso di me, sfavillante e rossa sotto un berretto di pelo di forma quadrata, animata dal freddo, dal ritardo e dalla voglia di giocare; un po' prima d'avermi raggiunto, si lasciò scivolare sul ghiaccio e, sia per meglio tenersi in equilibrio, sia perché le pareva più grazioso, o per imitare il portamento di una pattinatrice, ella avanzava sorridendo con le braccia aperte, quasi vi avesse voluto accogliermi.
--- La strada di Swann
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