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GIOVANNI MACCHIA
(1912-2001

Accademico, critico insigne e celeberrimo studioso della letteratura francese, l'italiano Giovanni Macchia è stato insignito, negli ultimi anni della sua vita, del prestigioso "Gran premio per la Francofonia" dall'Accademia di Francia. Nella motivazione, Macchia viene paragonato dal direttore Marc Fumarolli a Stendhal per la capacità di scandagliare nel profondo una cultura diversa, individuandone le coordinate meglio degli indigeni.

Solo alcuni dei titoli che fanno parte dell'elenco sterminato delle sue opere: "Baudelaire critico", "Baudelaire e la poetica della malinconia", "I fantasmi dell'opera", "Il silenzio di Molière", "Le rovine di Parigi" (sugli scrittori nell'epoca della Rivoluzione").

A Proust, Macchia ha dedicato molti scritti ed in particolare "L'angelo della notte" del 1978.

Nel 1997 la sua opera è stata raccolta in un bel volume dei "Meridiani" Mondadori.


Giovanni Macchia-foto




L'ANGELO DELLA NOTTE



Si le poète parcourt la nuit, que soit comme l'Ange des ténèbres, en y portant la lumière

Marcel Proust
Contre l'obscurité


"Io, lo strano essere umano, che attendendo che la morte lo liberi, resta immobile come un gufo e, come lui, vedo un po' chiaro soltanto nelle tenebre"

Marcel Proust
--Sodoma e Gomorra


"... l'angelo della notte vigila con le sue grandi ali brune su tutta l'opera di Proust, immagine dell'autore che scrive (il grande recluso nell'ombra della sua stanza e che implora la protezione di altri angeli, la Volontà, il Pensiero), e insieme rappresentazione simbolica dell'essenza stessa della sua arte, immersa nel silenzio e nella solitudine. "

[...]

Agli antipodi del sole è la fragile figura dello scrittore che con le imposte chiuse vive immobile come un gufo, riuscendo come il gufo a veder chiaro soltanto nel buio..."


G. Macchia "L'angelo della notte"








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1998