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1878 - 1914
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Paul Morand lo definì
"l'incantevole giovanotto dai capelli biondi e dagli occhi azzurri, il beniamino delle signore del 1900, che servì come modello a Saint-Loup"
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Discendeva da un fratello del vescovo di Cambrai, rivale di Bossuet e autore, sotto Luigi XIV, del Télémaque
Dreyfusardo, anticlericale, intellettuale, anche lui, come Saint-Loup, muore sul campo di battaglia.
Alla sua morte, Georges de Lauris scriveva:
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"Bertrand de Fénélon si è lasciato dietro come una scia luminosa, un gran vuoto nel cuore e nella mente dei suoi amici"
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Tra tutti i giovani aristocratici che circondano Proust nei primi anni del 1900 la figura del visconte di Fénélon spicca per il suo mistero.
Una fantasia amorosa di Proust nei suoi confronti...un mancato viaggio assieme in Olanda...un litigio violento quando Fénélon annuncia a Proust la sua partenza per Costantinopoli, dove è stato nominato ambasciatore.
 
Dopo questo ultimo e definitivo litigio,
Proust si dimentica subito, di lui.
Sarà dunque inevitabile che di lui si ricorderà per sempre.
 
Ritroveremo infatti Fénélon nel Saint-Loup della Recherche, ma anche -- e soprattutto -- in quel passaggio in cui il Narratore dice:
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"...io stesso, avendo come amico diletto l'essere più intelligente, buono e giusto, indimenticabile a chiunque l'abbia conosciuto, Bertrand de Fénélon"
-- Sodoma e Gomorra
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