![]() Jacques Emile Blanche Studio per il ritratto di Paul Morand Olio su tela incollata su cartone 1924 (?) Rouen, Musée des Beaux Arts |
![]() 1888-1976 |
Scrittore e diplomatico, amico di Giraudoux, si è entusiasmato alla lettura di La strada di Swann, che Bertrand de Fénélon gli ha fatto leggere.
Proust lo ha saputo, ed una sera del 1916 si presenta all'improvviso a casa del giovane diplomatico e dice soltanto: "Io sono Marcel Proust". |
![]() |
Nasce così una grande amicizia caratterizzata da una solida complicità intellettuale.
Di Morand Proust apprezza soprattutto lo spirito, così come apprezza molto quello della sua futura moglie, la principessa Soutzo. ![]() Autore di parecchi scritti dallo stile conciso ed elegante, le pagine di Paul Morand si nutrono dei suoi tanti viaggi in tutto il mondo. Di Proust parla in Le visiteur du soir e nel suo Journal d'un attaché d'ambassade. Rimasto al suo posto sotto il regime di Vichy, Morand viene poi esonerato dall'incarico nel 1944 e vive in esilio fino al 1955. Nel 1968 viene chiamato a far parte dell'Académie Française. La storia di questo biografo, saggista, cronista è anche quella di una riabilitazione. ![]() |