Nel mondo di Marcel Proust  >  Amici e conoscenti




Mallarmé ritratto da  Manet
Manet
Ritratto di Mallarmé, 1876
    Stéphane Mallarmé

    1842-1898




    Maestro riconosciuto del Simbolismo, è considerato il grande erede di Baudelaire.

Nel luglio del 1896 compare sulla Revue Blanche un articolo di Proust contro i simbolisti. Il titolo è "Contro l'oscurità"


La sua critica è volta innanzitutto all'oscurità delle idee, ma anche alle immagini ed alla grammatica.

Certo, anche per Proust la poesia è mistero; egli pensa però che il mistero dei simbolisti sia falso: essi fanno del poema un teorema o un rebus, e quindi la loro non è poesia, ma solo intelligenza.
.

    "Il poeta (simbolista) rinuncia a questo potere irresistibile di risvegliare tante Belle Addormentate che dormono dentro di noi, se egli parla una lingua che noi non conosciamo".



Secondo Proust, invece, la parola deve essere comprensibile.
Deve poter mantenere/conservare la poesia della sua storia e della sua etimologia:



    "Si le poète parcourt la nuit, que soit comme l'Ange des ténèbres, en y portant la lumière"

    ("Se il poeta percorre la notte, deve farlo come l'Angelo delle tenebre: portandovi la luce" )



La foto di Nadar
Mallarmé fotografato da Nadar
    Mallarmé risponde, sei settimane dopo, con un articolo intitolato "Il Mistero nelle lettere".

    Tuttavia, questo serrato ed aspro dialogo tra Proust e Mallarmé che si svolge sulle pagine delle riviste letterarie del momento mette a confronto due estetiche molto meno lontane e dissimili tra loro di quanto possa apparire a prima vista e di quanto i due scrittori sarebbero stati disposti ad ammettere.


Certo, Proust resterà sempre più vicino a Baudelaire ( da lui considerato, assieme a De Vigny, il più grande poeta dell'ottocento) piuttosto che a Mallarmé.

Ma é tuttavia il sonetto Le Cygne di Mallarmé che il Narratore fa incidere sullo yacht di Albertine e Marcel sull'aereo di Alfred Agostinelli.

Ed è ancora a versi tratti da un poema di Mallarmé (M'introduire dans ton histoire) che il Narratore pensa per la Rolls che avrebbe voluto donare ad Albertine



"Farò incidere (...) dello yacht quei versi di Mallarmé che ti piacevano tanto. Ti ricordi? E' la poesia che comincia con Le vierge, le vivace et le bel aujourd'hui... (...) Quanto alla Rolls, avrebbe meritato piuttosto questi versi del medesimo poeta che (dicevi) ti erano incomprensibili:

Tonnerre et rubis au moyeux
Dis si je ne suis pas joyeux
De voir dans l'air que ce feu troue

Flamber les royaumes épars
Comme mourir pourpre la roue
Du seul vespéral de mes chars



-- La Fuggitiva


Le Cygne
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1998