UNA POESIA DI ALFRED DE VIGNY
La Recherche è un'immensa enciclopedia di citazioni ed allusioni letterarie, musicali, pittoriche, filosofiche.Si tratta però quasi sempre di citazioni indirette, di rinvii trasversali.
Tanto più interessante allora l'epigrafe che troviamo scolpita all'inizio di "Sodoma e Gomorra":
La Femme aura Ghomorre
et l'Homme aura Sodome
E, qualche pagina più avanti
Et se jetant de loin un regard irrité
Les deux sexes mourront chacun de son côté.
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Sono versi tratti da "La colère de Samson", di Alfred de Vigny.
Si sa che questa citazione è stata scelta con molta cura, da Proust.
Se consideriamo inoltre che la seconda coppia di versi "chiude" le famose e tormentate pagine dedicate alla "razza maledetta" degli omosessuali, vale la pena di guardare la cosa un po' più da vicino e, magari, leggere
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la versione integrale della poesia di de Vigny
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E' una lettura che ci riserva non pochi elementi illuminanti non solo sul perchè sia stata scelta proprio quella poesia e non un'altra ma anche sul significato simbolico assegnato alla donna in generale e (ancora una volta!) alla figura materna..
Nel suo ultimo scritto per la NRF nel 1920 su Baudelaire, Proust dice che considera questi, assieme ad Alfred de Vigny, - come il più grande poeta dell'Ottocento"; giudica de Vigny poeta "misterioso" la cui "fonte di ineffabile bellezza ci sfugge" e, parlando della concezione dell'amore nei due poeti, accosta e confronta l'interesse di Baudelaire per le "femmes damnée" alla poesia di de Vigny in cui i due sessi appaiono irrimediabilmente separati.
Ma leggiamo direttamente Proust:
Quando Vigny, irritato contro la donna, l'ha spiegata con i misteri dell'allattamento ("Il revera toujours à la chaleur du sein"), con la sua speciale fisiologia ("La femme, enfant malade et douze fois impur"), con la sua psicologia ("Toujours ce compagnon dont le coeur n'est pas sûr"), si comprende che, nel suo amore deluso e geloso, egli abbia scritto:
La Femme aura Ghomorre et l'Homme aura Sodome
-- Da una lettera a Jacques Rivière comparsa sulla NRF nel giugno del 1921
(in "Scritti mondani e letterari", Einaudi)
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(ottobre 1999)
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