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Ilaria Ianniello

MARCEL PROUST E LE CATTEDRALI

-- La parola come la pietra ---




Ilaria Ianniello si è laureata alla Facoltà di Scienze Umanistiche, corso di laurea in Lingue e letterature Straniere dell'Univesità "La Sapienza" di Roma.

Ciò che segue è una breve sintesi della sua tesi di laurea dal titolo "Viollet-Le-Duc- e Á la Recherche du Temps Perdu di Marcel Proust"





"On n'avait jamais songé que le XIII siècle fût si loin, et après on a peine à croire qu'il puisse subsister encore des églises du XIII siècle, lesquelles pourtant sont innombrables en France".
Le temps retrouvé



Proust è nella storia, nei luoghi di tutti i tempi e il suo romanzo ci fornisce ad ogni passo la prova di questa costante e memorabile presenza.

Spesso davanti ai prodotti dell’ingegno umano veniamo colti da un profondo senso di meraviglia e di orgoglio.

La curiosità invita poi i nostri sensi a cercare di scoprire con tenacia il segreto che si nasconde dietro. La rivelazione è tanto affascinante quanto coinvolgente la ricerca dei segreti.

L'oggetto di questa ricerca furono per Proust le immense cattedrali, disposte sul suolo francese come gli astri di una costellazione. Questi monumenti sono il simbolo del patrimonio artistico e storico della Francia cioè i prodotti di quella corrente artistica, detta propriamente gotica (XII-XIV secolo), che sono tuttora famosi in tutto il mondo.

Come non ricordare infatti la maestosa cattedrale Notre-Dame de Paris (che ebbe l'onore di essere la protagonista del romanzo omonimo di Victor Hugo nel 1830)? L'estetica colpisce ogni senso umano: la vista riesce a stento a concepire le dimensioni dell'edificio, il tatto diviene delicato a contatto con la pietra secolare, l'olfatto respira il profumo stantio e umido del tempo che trasuda dai muri.

Insomma, si respira e si gusta il tempo, il lento lavorio del trascorrere delle epoche che non hanno intaccato le strutture e l'equilibrio di questi immensi edifici. Sono dei luoghi affascinanti, tanto più se si pensa che furono il prodotto degli sforzi congiunti di una società intera quasi interamente primitiva.

La cooperazione e l'armonia tra gli uomini della collettività medievale rispecchiano la convergenza di ogni singolo atto verso un unico ideale, quello cristiano. Le cattedrali rappresentavano infatti la città celeste riprodotta sulla terra ove il messaggio cristiano delle Sacre Scritture viene riprodotto creativamente dall'umiltà e dalla tenerezza infinita degli scultori, dei maestri vetrai, degli intagliatori, degli architetti gotici.

Questa breve premessa serve per presentare a grandi linee l'arte gotica e gli effetti che ancora oggi sono percepibili dall'uomo moderno. Mi sono accostata allo studio delle cattedrali grazie alla stesura della mia tesi di laurea. Mi fu proposto infatti di mettere a confronto la Recherche proustiana con l'opera di un famoso architetto, restauratore e disegnatore del XIX secolo, Eugène Emmanuel Viollet-Le-Duc (1814-1879).

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1998


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