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LE "AFFEZIONI" DI PROUST


A proposito delle sue relazioni sentimentali Proust, per il quale l'amore sia nella vita che nell'opera è sempre assimilato ad una malattia, ha fatto un giorno a Bibesco questa confessione capitale:

quando la sua affezione aumenta -- scrive -- , egli ne ha per un anno, un anno e mezzo,

"durata dopo la quale l'affezione, termine medico, retrocede sempre e finisce. Esempio Lucien, Flers etc. etc. etc."

Lettera del 10 agosto 1902 ad Antoine Bibesco

Scrive Tadié:

"La cascata degli etc. si riferisce alle altre affezioni. Sarà questa la durata dell' "affezione" per Agostinelli, o Rochat".

La gelosia è tanto più intensa quanto più breve è il periodo.
La Recherche (e) semplifica questi ritmi psicologici lasciando finire così gli amori del Narratore per Gilberte, Oriane, Mme de Sternmaria, Albertine.

(settembre 1999)


fiori


Note a margine

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Pagine realizzate da Gabriella Alù
1998