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Appunti di lettura su "Proust e Vermeer" di
Lorenzo Renzi




“Il solo muretto in predicato è quello all’estrema destra (in particolare quello centrale della serie della sequenza di tre muri), ma il colore giallo è quello del tetto inondato di sole. Proust deve avere associato il muretto di sinistra con il colore del tetto di destra.” (pag.57)


Proust non è uno scrittore realista, una delle caratteristiche del suo singolare modo di vedere, dice Renzi citando un passo di Genette:

"L'elemento più caratteristico della visione proustiana è proprio, con tutta l'intensità della loro presenza materiale, la sovrapposizione d’oggetti simultaneamente percepiti che ha fatto parlare di surimpressionisme”

Proust, dunque, è stato impreciso. Per fortuna, aggiunge Renzi (ed ecco spiegato il sottotitolo del libro “elogio dell’imprecisione”).


“Ho provato a sottomettere Proust alla prova dell’esattezza...

L’ho trovato in colpa più d’una volta. Poi l’ho assolto perché il fatto non costituisce reato. Anzi” (pag.101)

Non trascurate di leggere anche le pagine del capitoletto finale intitolato “Ringraziamenti a modo di congedo”: contengono alcuni passaggi sul metodo di indagine seguito da Renzi molto utili per chi fosse tentato di spiegare Proust con modalità "alla Sainte-Beuve", diverse dall' unica veramente efficace, e cioè: quella di

"Spiegare Proust con Proust"



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1998