Proust e la pittura > Chardin



CHARDIN
1699-1779


Chardin, La Razza

Chardin
La Razza, 1727


Se, mentre contemplate un quadro di Chardin, potete dirvi: "E' intimo,è ospitale, è vivo come una cucina", camminando su e giù in una cucina potete dirvi: "E' singolare, è grande, è bello come uno Chardin".

Chardin non fu semplicemente un uomo che si compiaceva di stare nella sua sala da pranzo, tra le frutta e i bicchieri, ma un uomo dalla coscienza più vivida, il cui piacere troppo intenso è traboccato in tocchi untuosi, in colori eterni.

Chardin -Autoritratto
Chardin
Autoritratto, 1771
Parigi, Musée du Louvre


E voi sarete uno Chardin, indubbiamente meno grande, solo nella misura in cui lo amerete, in cui diventerete lui; un essere cioè per il quale, come per lui, i metalli e le stoviglie di creta si animano e le frutta parlano.

La natura morta diventerà soprattutto la natura vivente.

Al pari della vita, avrà sempre qualcosa di nuovo da dirvi, qualche prestigio da far rilucere, qualche mistero da rivelare; la vita d'ogni giorno vi incanterà, se, per qualche tempo, avrete ascoltato la sua pittura come un insegnamento; e, per il fatto d'aver compreso la bellezza della sua pittura, voi conquisterete la bellezza della vita".


firma


-- "Rembrandt e Chardin"




Proust e la pittura



Torna all'indice

Torna alla pagina principale


Pagine realizzate da Gabriella Alù
1998