I PRIMI LETTORI


foto di Proust
"Noi siamo assai lenti a riconoscere nella fisionomia particolare d'uno scrittore nuovo il modello che nel nostro museo di idee generali porta il nome di "grande talento". Proprio perchè quella fisionomia è nuova, e non vi troviamo grande somiglianza con quello che chiamiamo "talento". Diciamo piuttosto originalità, fascino, delicatezza, forza; e poi un giorno, ci rendiamo conto che proprio tutto questo è talento."

-- La strada di Swann



Proust aveva scritto queste parole a proposito di Bergotte. Ripensò ad esse, di fronte al rifiuto degli editori di pubblicare   La strada di Swann?

Il vero talento, quello che scardina le nostre idee artistiche consolidate, non è facilmente ed immediatamente riconoscibile.

Alfred Humblot, capo della casa editrice Ollendorff, al quale all'inizio del 1913 uno dei suoi autori, Louise de Robert aveva chiesto di prendere in esame il manoscritto di SWANN, così si espresse:


"Mio caro amico, sarò uno sciocco, ma non riesco a capire perchè un tizio abbia bisogno di trenta pagine per descrivere come si agita e si rigira nel letto prima di addormentarsi..."



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Jacques Madeleine, lettore
per la casa editrice Fasquelle:

"Alla fine delle settecentododici pagine di questo manoscritto, dopo essere annegati innumerevoli volte in quel mare di eventi insondabili, irritati per non essere mai riusciti a risalire in superficie, non ci viene concesso neppure di trovare un solo indizio di cosa si parla. Qual'è lo scopo di tutto ciò? Cosa significa? Dove porta? Impossibile saperne qualcosa! Impossibile anche solo dirne qualcosa! "



Tuttavia, nella sua relazione, Madeleine tentò di riassumere gli avvenimenti delle prime diciassette pagine.
Ecco come:



"Un uomo soffre d'insonnia. Si rigira nel letto, richiama alla mente le impressioni e le allucinazioni del dormiveglia, alcune delle quali hanno a che fare con la difficoltà ad addormentarsi quand'era ragazzo nella stanza della sua casa di campagna dei genitori a Combray. Diciassette pagine! Con una frase (alla fine di pagina 4 e pagina 5) che va avanti per quarantaquattro righe!"




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...E poichè tutti gli editori cui presentava il manoscritto reagivano più o meno alla stessa maniera, Proust fu costretto a pagare per far pubblicare il primo volume della sua opera.

Salvo poi godersi i rimorsi e le scuse contrite che cominciarono ad arrivare numerose pochi anni dopo.

Come quelle contenute nella lettera che gli scrisse André Gide, che aveva rifiutato di pubblicare Swann per la Nouvelle Revue Française.




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1998