Elisabeth incontra Proust il 9 giugno 1903 a casa di M.me Lemaire, ed in seguito i due non si perderanno mai di vista. Lei lo giudica bizzarro nei suoi accessi di ipocondria, lui la stima e la giudica una brava scrittrice.
Quando legge "Du côté de chez Swann" per la prima volta, Elisabeth si annoia; poi però si abitua al linguaggio di Proust: lo legge e lo rilegge e diventa una delle sue promotrici più entusiaste. Pubblica nel 1925 una delle prime opere dedicate a Proust e, invitata espressamente da Gaston Gallimard partecipa nel 1927 al primo volume "Cahiers Marcel Proust" con un inedito e nel 1948 scrive un libro su di lui. Nei Cahiers scrive che, per lei, la Recherche è "une immense oeuvre de Français génial", definirà Proust "stella scintillante di incomparabile splendore nel firmamento letterario" e, nelle sue memorie scriverà:
"Questa opinione" scrive Rapazzini nella biografia della Gramont "Elisabeth la conserverà e la difenderà in ogni scritto, in ogni conferenza, in ogni articolo che dedicherà a Proust ed al suo immaginario anche se, come Natalie [Barney] anche lei giudica "inverosimile" le lesbiche di Sodoma e Gomorra. "Voi non avete capito nulla del nostro mondo", gli aveva rimproverato l'Amazone" ----------------------- N.B. "Les Cahiers Marcel Proust I. Hommage à Marcel Proust", Parigi, Gallimard, 1927. Opera collettiva che presenta testi firmati da Anna de Noailles, Maurice Barrès, Léon Daudet, Reynaldo Hahn, Lucien Daudet, Jacques-Émile Blanche, Valery Larbaud, Paul Morand, Jean Cocteau e tanti altri. |