Nel 1922, i due scrittori erano a una cena mondana al Ritz in onore di Strawinskij, Diaghilev e della compagnia dei Balletti Russi, in occasione della prima del Renard di Strawinskij. Joyce arrivò in ritardo e senza smoking. Proust tenne la sua pelliccia per tutta la serata.
Fu lo stesso Joyce a raccontare più tardi, a un amico, ciò che accadde quando vennero presentati l'uno all'altro:
La nostra conversazione si è limitata unicamente alla parola "No". Proust mi chiese se conoscevo il duca tal dei tali. Io dissi "No". La nostra ospite chiese a Proust se aveva letto questo o quel passaggio dell'Ulisse. Proust disse: "No". E così di seguito.
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Dopo cena, Proust prese il suo taxi con i suoi ospiti, Violet e Sidney Schiff, e senza chiedere il permesso Joyce salì con loro. Per prima cosa aprì il finestrino, poi accese una sigaretta: due gesti che potevano rivelarsi mortali per Proust. Durante il viaggio, Joyce guardò Proust senza dire una parola, e Proust parlò in continuazione senza rivolgere una parola a Joyce. Quando arrivarono all'appartamento di Proust, in rue Hamelin, Proust prese da parte Sidney Schiff e disse: "per favore, chiedete a Monsieur Joyce di permettere al mio taxi di portarlo a casa". E il taxi fece così. I due non si sarebbero incontrati mai più.
Se il racconto ci sembra assurdo, è perchè si pensa a ciò che questi due scrittori avrebbero potuto dirsi. Non è poi così raro che una conversazione muoia sul nascere, ma è più sorprendente e molto più spiacevole che questo avvenga agli autori dell'Ulisse e della Recherche seduti insieme sotto gli stessi lampadari del Ritz.
-- Alain de Botton "Come Proust può cambiarvi la vita"
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