Nel mondo di Marcel Proust  >  Amici e conoscenti




ALBERT LE CUZIAT
(1881- ?)


Albert Le Cuziat


Il principale modello di Jupien.

Di origini bretoni, è stato uno dei valletti di cui ama circondarsi il principe Constantin Radziwill, poi valletto presso la contessa Greffulhe ed il principe Orloff ed infine presso il duca di Rohan. Le Cuziat ha una vera passione per le genealogie e le questioni di etichetta e protocollo ed è tanto competente che Proust spesso discorre con lui e gli pone interminabili quesiti su questi argomenti e lo chiama "il mio Gotha vivente" dicendo di lui che ha "il sapere di Pico della Mirandola e lo spirito di Madame du Deffand".

Le Cuziat inoltre --- come fa anche Olivier Dabescat, maître del Ritz -- lo tiene informato di tutti i movimenti della gente del bel mondo (chi ha cenato con chi, dov'è andata la tale o la talaltra contessa, etc.) e Proust lo ricompensa con laute mance.

Sembra anche che Proust abbia aiutato Le Cuziat ad acquistare, nel 1917, l'Hotel Marigny, il piccolo edificio al n.11 di rue de l''Arcade che Le Cuziat trasforma in bordello per omosessuali e che gli abbia anche regalato alcuni mobili di famiglia (l'episodio viene ripreso nella RTP, quando il Narratore regala a Jupien alcuni mobili della zia Léonie).

Céleste Albaret fa di Le Cuziat un ritratto non certo benevolo, descrivendolo come "un bretone biondo, privo di eleganza, con occhi blu freddi come quelli di un pesce - gli occhi della sua anima -- e che rifletteva nei suoi occhi l'inquietudine del suo mestiere".

Le Cuziat infatti, omosessuale egli stesso, non avendo più l'età per soddisfare in prima persona le esigenze degli uomini del bel mondo si adopera perchè queste esigenze vengano soddisfatte da altri, e l'Hotel Marigny è soggetto ad ispezioni e retate della polizia. Tra le informazioni che Le Cuziat fornisce a Proust ci sono tutti i particolari sui visitatori di rue de l'Arcade e suoi loro vizi.

Proust stesso si reca di persona cinque o sei volte nella maison Marigny ed una volta si trova lì proprio durante l'irruzione della polizia.

E' proprio la frequentazione di rue de l'Arcade che gli consente di scrivere, ne Le Temps retrouvé, la grade scena di Charlus incatenato.

Le Cuziat è stato certamente uno dei modelli per Jupien, ma non il solo, perchè la figura di un portiere-farsettaio era comparso nel Contre Sainte Beuve, prima quindi che Proust conoscesse Le Cuziat.
Alcuni tratti del Jupien che, ne Le Temps retrouvé vediamo prendersi affettuosamente cura del vecchio Charlus, ormai semiparalitico, fanno invece pensare a Gabriel Yturri, il gentile ed affettuoso segretario del conte di Montesquiou.

Come sempre, Proust mescola le carte, perchè nella vita reale fu Montesquiou che si prese cura con grande affetto di Yturri, durante la lunga malattia che lo portò alla tomba.

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Dal rapporto di polizia steso il 19 gennaio 1918 dal commissario Tanguy:

Questa casa mi era stata segnalata come luogo di ritrovo di pederasti maggiorenni e minorenni. Il tenutario, anch´egli omosessuale, favoriva l´incontro di adepti della débauche contro natura. Ho predisposto degli appostamenti, che hanno confermato le notizie che avevo raccolto. All´arrivo, ho trovato il suddetto Le Cuziat in un salotto a piano terra, che beveva champagne con tre signori dall´aspetto di pederasti. Uno dei tre è identificato come Proust, Marcel, benestante; 102, boulevard Haussmann.

(da un articolo di Laure Murat ---- Proust, Marcel, 46 ans, rentier: Un individu aux allures de pédéraste fiché à la police --- comparso su La Revue littéraire n.14, maggio 2005, citato da William Carter in Proust in love)



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1998