Bernard Boutet de Monvel (1884-1949) Ritratto del principe Radziwill in tenuta da polo Olio su tela, 1910 Figlio del principe Constantin e di Louise Blanc, Léon Radziwill è considerato da Proust -- come Fénelon, Lauris, Gabriel de La Rochefoucauld, Guiche -- tra le intelligenze aperte e moderne. Soprannominato "Loche" viene descritto da André de Fouquières come "un giovane uomo pieno di fantasia, di ironia e di charme, che non amava nulla quanto la società delle lettere e gli artisti". Proust ovviamente se ne invaghisce, ma ben presto ne rimane deluso ed una sera, probabilmente mentre si trova ospite dai Radziwill al castello di Ermenonville scrive di Léon un ritratto "severo e crudele degno di Saint-Simon" (Tadié) in cui si avverte tutta l'amarezza della frustrazione. Ne febbraio del 1905 gli invia una lettera di rottura:
Quando Radziwill sposa Claude de Gramont, Proust non viene invitato al matrimonio. In Léon Radziwill si è creduto di individuare un modello del marchese di Cambremer. |