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LÉON RADZIWILL ("Loche")
(1880 - 1927)


Léon Radziwill
Bernard Boutet de Monvel (1884-1949)
Ritratto del principe Radziwill in tenuta da polo
Olio su tela, 1910

Figlio del principe Constantin e di Louise Blanc, Léon Radziwill è considerato da Proust -- come Fénelon, Lauris, Gabriel de La Rochefoucauld, Guiche -- tra le intelligenze aperte e moderne.

Soprannominato "Loche" viene descritto da André de Fouquières come "un giovane uomo pieno di fantasia, di ironia e di charme, che non amava nulla quanto la società delle lettere e gli artisti".

Proust ovviamente se ne invaghisce, ma ben presto ne rimane deluso ed una sera, probabilmente mentre si trova ospite dai Radziwill al castello di Ermenonville scrive di Léon un ritratto "severo e crudele degno di Saint-Simon" (Tadié) in cui si avverte tutta l'amarezza della frustrazione.

Ne febbraio del 1905 gli invia una lettera di rottura:


Mio caro Loche,

voglio che la gentilezza della mia lettera vi faccia capire che non sono mosso da ostilità o da amarezza, tanto meno da risentimento. Dispensatemi dall'elencarvi i miei motivi di scontento. Sono gravi e fondati. Non voglio più che ci vediamo e scriviamo, non voglio più conoscervi. Quando l'amicizia che nutrivo per voi sarà morta, siccome questo tipo di amicizie non rinascono, vi vedrò volentieri se anche a voi piacerà. Quando, però, non posso prevederlo. Dipenderà dalle amicizie nuove che mi sarò fatto nel frattempo.
[...]
In un primo momento avevo pensato di venire a Le Havre a dirvi queste cose. Ma sareste stato gentile con me, io avrei ritirato le mie dimissioni da amico, la mia amicizia sarebbe ricominciata e con essa i miei dispiaceri., e fra qualche tempo saremmo stati daccpo. Meglio troncare.



Quando Radziwill sposa Claude de Gramont, Proust non viene invitato al matrimonio.

In Léon Radziwill si è creduto di individuare un modello del marchese di Cambremer.



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1998