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Testo di Cristina Giua



Visconti, con la sua collaboratrice abituale Suso Cecchi D'Amico, riscrive la sceneggiatura (ora conservata nel Museo del Cinema di Parigi) riprendendo la struttura impostata da Flaiano, poi con lo scenografo Mario Garbuglia inizia i sopralluoghi: prima a Parigi (l’Opera Comique, il ristorante Larue, il Museo Camondo per la casa dei Verdurin...) poi nel castello di Ferriére (per la residenza della marchesa di Villeparisis) infine a Combray e a Cabourg (la Balbec della Recherche) riuscendo persino a convincere le autorità del luogo a posticipare la demolizione del Grand Hotel dove Proust era solito alloggiare.

copertina


Nel frattempo, il costumista Piero Tosi comincia a disegnare i bozzetti per i costumi, spaventatissimo per la precisione con cui Proust descrive gli abiti e per l'arco di tempo che il film - e di conseguenza l'abbigliamento dei personaggi - dovranno coprire, parlando di quel periodo ricorda:


Ho lavorato alla preparazione della Ricerca per otto mesi. A Parigi ho avuto incontri meravigliosi: un collezionista di oggetti proustiani, un signore molto strano, dirigeva una fabbrica di sapone nella banlieue, ha [...] ha comprato dei manoscritti, il letto, la poltrona, la scrivania e il famoso paltò foderato di lontra. Mi ha portato nella sua fabbrica, dove un locale è dedicato a questi oggetti raccolti dentro grandi scatole di cartone [...] e mi ha fatto provare il famoso paltò di lontra. [..]. Più lavoravo , più mi rendevo conto della difficoltà di affrontare quel mondo, una difficoltà che rasentava l’impossibilità [...] Proust descrive così bene il colore e la sostanza degli abiti di Oriane de Guermantes e la veste rosa di Odette che tutto diventa di una difficoltà terrificante. (2)


Il cast, avrebbe dovuto essere "stellare" e gran parte degli attori aveva già firmato il contratto.

Si pensa infatti ad Alain Delon per Marcel, a Silvana Mangano, per Oriane de Guermantes, Marlon Brando o Laurence Olivier per il barone di Charlus, Helmut Berger per Morel, Charlotte Rampling per Albertine, Brigitte Bardot per il piccolo ruolo di Odette de Crécy e Greta Garbo per la Regina di Napoli.

Le riprese avrebbero dovuto iniziare nell'agosto del 1971 (anno del centenario della nascita di Proust), ma i costi si rivelano altissimi e la Stéphane chiede a Visconti di rimandare l'inizio della lavorazione del film, finché non fosse riuscita a trovare altri fondi.

Il regista invece di aspettare, inizia a preparare un film lungo ed impegnativo come "Ludwig" e la produttrice decide di rivolgersi a Joseph Losey e ad Harold Pinter. --------------------------------

(2) cfr. Bruno Villien, "Visconti"

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1998



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