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Testo di Cristina Giua
Losey e Pinter decidono di
non fare un film concentrato su uno o due volumi, tipo La Prigioniera o Sodoma e Gomorra... ma di distillare l'intera opera, di incorporare i temi principali del libro in un insieme unico"
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stabilendo che
l'architettura del film dovesse basarsi su due principi primari e contrastanti: uno, un movimento essenzialmente narrativo, verso la disillusione, e l'altro, più intermittente, verso la rivelazione, che crescesse verso un punto in cui il tempo perduto è ritrovato e fissato per sempre nell'arte
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Anche questa volta però il film salta e il progetto viene definitivamente accantonato, sia per l'enorme difficoltà di ridurre l'intera Recherche in un film di qualche ora al massimo, sia per le scarse prospettive di incassi per una pellicola che potrebbe avere un certo successo in Europa, con paesi come la Francia e l'Italia in testa, ma che per esempio negli Stati Uniti, potrebbe interessare solo alle sale dei circuiti d'essai o alle Università.
Questo succedeva nei primi anni '70 e per avere in qualche modo un primo film tratto dalla Recherche, sarà necessario aspettare fino all'84, quando il regista tedesco Volker Schlöndorff, aiutato da Peter Brook e da Jean-Claude Carrière , prova a portare sullo schermo "Un amour de Swann", con Jeremy Irons nella parte di Swann e Ornella Muti in quella di Odette, senza però riuscire a convincere né pubblico, né critica
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Nel 1981 Percy Adlon ha avuto maggior fortuna girando "Céleste", ispirato alle memorie della governante di Proust, Céleste Albaret. (4)
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Così arriviamo al 1999 e a "Le temps retrouvé" di Raoul Ruiz, presentato con un certo successo allo scorso festival di Cannes e con un cast, anche questa volta, prestigiosissimo: John Malkovich per Charlus, Catherine Deneuve per Odette, Emanuelle Béart per Gilberte Swann e lattore italiano Marcello Mazzarella, somigliantissimo a Proust, per il ruolo del Narratore.
Ma di che tipo di film si tratta ? Sarà come i precedenti, incapaci di vita autonoma dalla Recherche e per questo "condannato" ai pochi adepti che hanno dimestichezza con Proust, oppure ci sarà la corsa degli spettatori in libreria, com'è capitato per i romanzi di Jane Austen, di Edith Wharton, di E.D. Forster o di tanti altri scrittori "riscopertii"da un film di successo ?
La posta in gioco è senzaltro alta, ma chissà che Ruiz, non sia riuscito là dove hanno fallito Visconti, Losey e Schlöndorff ??
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(3) dalla Nota dell'autore in Harold Pinter "Proust. Una sceneggiatura"
(4) Il cast di "Celeste": Eva Matters - Céleste Albaret, Jurgen Arnd - Marcel Proust, Wolf Euba - Robert Proust, Norbert Wartha - Odilon Albaret
(Novembre 1999)
Su questo tema della Recherche e il cinema
una essenziale
bibliografia di base
compilata da Cristina Giua
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Pagine realizzate da Gabriella Alù
1998
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