Leggere Proust  >  Note a margine e Appunti di lettura







ALLA RICERCA DELLA MADELEINE



Conoscendo, dice Kristeva, l'interesse di Proust per i nomi ("Noms de pays: le nom" è il titolo della terza parte di "La strada di Swann") e la cura meticolosa con cui furono scelti tutti i nomi propri dei personaggi della Recherche, è lecito chiedersi che cosa nasconda, in Proust, il vocabolo madeleine, nome che già di per se possiede una storia semantica molto ricca.

A questa ricerca Kristeva dedica tutto il lungo primo capitolo del suo libro "Le temps sensible". Provo a riassumerne qui alcuni passaggi principali.

LA STORIA SEMANTICA

Troviamo prima tre personaggi del Vangelo, tre peccatrici: Maria di Betania, Maria di Magdala e la peccatrice anonima che unge di olii profumati i piedi di Gesù.

Troviamo poi Maria Maddalena la santa, patrona dei profumieri, dei guantai e delle fanciulle peccatrici pentite.

Nel 1600 vengono chiamati "madeleine" i frutti del periodo di Santa Maria Maddalena (pesche, albicocche, prugne...)

Sempre nel 1600, il nome comune "madeleine" indica ormai dei dolci, che vengono chiamati così in omaggio a una cuoca che si chiamava Madeleine Paulmier.

madeleine "Questo dolce era popolare ad Illiers (Combray) "perché Illiers era una delle tappe dei pellegrinaggi medievali che da Parigi si dirigevano verso il Santuario di San Giacomo di Compostela, in Spagna. La chiesa di Illiers porta il nome di Saint-Jacques e il dolce prende la forma della conchiglia che i pellegrini attaccano al loro cappello" (Painter)


LA MADELEINE NELLA RECHERCHE

La Madeleine del " François le Champi" di George Sand innanzitutto, l'unico libro che compare sia all'inizio che alla fine della Recherche e che svolge un ruolo strutturante di tutta l'opera:

Dice Kristeva:


"E' fondato ritenere che è proprio il tema dell'incesto, quello della madre peccatrice, che ha trattenuto l'attenzione di Proust su François le Champi, al di là delle sue reticenze nei confronti dello stile di George Sand (che non gli piaceva)"



Il nome però di Madeleine Blanchot (la mugnaia del libro di George Sand), presente nella prima stesura di Swann, scompare poi del tutto nelle successive elaborazioni: nel testo stampato non rimane traccia, del nome di questa madre incestuosa.


Madeleine de Gouves, la protagonista della novella "L'indifferente" la quale, pubblicata su "La Vie contemporaine", era poi rimasta sconosciuta al pubblico letterario fino alla sua riedizione, da parte di Philip Kolb, nel 1978 da Gallimard.

Cosa c'entra questa Madeleine con la Recherche?
E' una dama dell'alta aristocrazia, viene descritta coperta di fiori "senza un gioiello, il corsetto di tulle giallo coperto di cattleie...": ricordiamo che le cattleye sono il fiore simbolo e la parola feticcio dell'amore tra Swann e Odette de Crécy, la cocotte.

Le due Madeleine dunque (quella di George Sand e quella dell' "Indifferente" di Proust) scompaiono: rimane l'apparentemente innocente madeleine che, imbevuta in una tazza di the, può risvegliare interminabili ricordi e desideri.

Ma la serie delle madeleine e delle Madeleine proustiane non finisce qui: la principessa di Guermantes si chiama Marie, la marchesa di Villeparisis, zia dell'inaccessibile Oriane, si chiama...Madeleine.

E ancora: il nome di Albertine, nelle prime bozze del romanzo, non era Albertine ma Marie...Nel "falso" Giornale inedito dei Goncourt che il Narratore trova e si mette a leggere a casa di Gilberte nel "Tempo Ritrovato", Madame Verdurin viene accostata alla Madeleine di Fromentin...

Infine la chiesa della Madeleine, che si può vedere dall'appartamento di famiglia di boulevard Malesherbes e che compare spesso nella Recherche.

Conclude Kristeva:


"...scopriamo madeleine e Madeleine:
donna o dolcezza, madre o peccatrice, neutra o saporita.

Una irradiazione metaforica e metonimica che associa luoghi e momenti al centro del desiderio e condensa queste intermittenze in una purezza orale.

Punto nodale della memoria infantile in cui il libro, la voce e il gusto si fondono, e in cui la zia Léonie porge la mano a mamma affinché, dalla tazza del the, emerga un corpo amoroso"



Torna alla pagina precedente

fiori


Note a margine

Torna all'indice

Torna alla pagina principale




Pagine realizzate da Gabriella Alù
1998