Questo dipinto del pittore veneziano Gentile Bellini viene citato due volte da Swann.
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La prima volta siamo a Combray. Swann parla con il Narratore a proposito di Bloch e dice:
"... Ah, si, quel ragazzo che ho veduto qui una volta, e che somiglia tanto al Maometto II di Bellini. Oh, è straordinario: ha le stesse sopracciglia circonflesse, lo stesso naso ricurvo, gli stessi zigomi sporgenti. Quando avrà una barbetta, sarà la stessa persona"
--La strada di Swann
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La seconda volta, Maometto II viene evocato quando Swann è al culmine della sua passione amorosa per Odette:
"...E Swann sentiva assai vicino al suo cuore quel Maometto II di cui amava il ritratto dipinto dal Bellini, e che, sentendosi pazzamente innamorato di una delle sue donne, la pugnalò per ritrovare, dice ingenuamente il suo biografo veneziano, la propria libertà spirituale. "
--La strada di Swann
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