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Botticelli-la Vergine del  Magnificat e la Primavera


"... Swann, fedele o ritornato ad una concezione diversa, assaporava nella giovine donna gracile, dagli occhi pensierosi, dai lineamenti stanchi, dall'attitudine sospesa tra il moto e l'immobilità, una grazia più botticelliana. Gli piaceva ancora, infatti, vedere in sua moglie un Botticelli. Odette, invece, la quale cercava di non far risaltare ma di compensare, di dissimulare ciò che di se stessa non le piaceva, ciò che era forse, per un artista, il suo "carattere", ma che come donna a lei sembrava difettoso, Odette non voleva sentir parlare di quel pittore.


Botticelli-La Vergine del Magnificat

Sandro Botticelli
La Vergine del Magnificat
1485
Firenze, Galleria degli Uffizi
Swann possedeva una meravigliosa sciarpa orientale, blu e rosa, che aveva comperato perché era identica a quella della Vergine del Magnificat; ma sua moglie non voleva portarla.



Solo una volta lasciò che il marito le ordinasse un abito tutto costellato di margherite, di fiordalisi, di miosotidi e di campanule, imitato dalla veste della primavera del quadro. Botticelli-La Primavera, particolare

Sandro Botticelli
La Primavera (part.)
1477-80
Firenze, Galleria degli Uffizi


Talvolta, la sera, quando Odette era stanca, Swann mi faceva notare a bassa voce come, senza avvedersene, ella desse alle proprie mani pensierose il movimento sciolto, un pò tormentato, della vergine che bagna la penna nel calamaio tesole dall'Angelo, prima di scrivere sul libro sacro , sul quale è già tracciata la parola Magnificat. Ma aggiungeva: "per carità, non glielo dite, le basterebbe saperlo per atteggiarsi altrimenti" ".

-- All'ombra delle fanciulle in fiore


Paolo Marco Fabbri, che mi ha segnalato e ricordato questi passaggi della Recherche, li ha accompagnati con alcune sue considerazioni. Potrete leggerle seguendo questo link:
"Madame Swann e la Vergine del Magnificat"



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1998