La scritta:
"II Rien à craindre de ces poses un tantinet affectées que provoque trop souvent le néfaste usage de la bicyclette" Sollers ricorda come, nella serie dei pastiches in cui Proust fa il verso a Caran d'Ache egli rappresenta la bicicletta che, come l'automobile e l'equitazione, è un'attività molto seguita dai giovani della borghesia. Ricordiamo che uno dei personaggi femminili più importanti della Recherche, Albertine, è una appassionata ciclista. Funzione, ruolo e significato che Proust attribuisce alla bicicletta costituiscono l'oggetto di analisi di uno dei principali capitoli del bel libro "Les mobiles de Marcel Proust" di Marie-Agnès Barathieu . |