Nel mondo di Marcel Proust  >  Amici e conoscenti




NATALIE CLIFFORD BARNEY
(1876 - 1972)


Copertina libro
Jean Chalon
Portrait d'un séductrice
ed. Stock, 1976



Copertina del libro di Jean Chalon
Jean Chalon
Chère Natalie Barney
ed. Flammarion, 1992
Collection Grandes Biographies
ISBN 2080667068
Natalie Clifford Barney e Marcel Proust



N.B. Il testo che segue è tratto dal bel libro "Portrait d'une séductrice" di Jean Chalon, amico e biografo di Natalie Clifford Barney. La traduzione è mia


Proust sollecita un incontro con questa amazzone che i suoi amori con Liane de Pougy e Renée Vivien e la passione di Remy de Gourmont hanno reso leggendaria.

Incarica il loro comune amico Paul Morand di chiederglielo. Al ballo dei Petits Lits Blancs del 1921, Paul Morand smette un momento di ballare con Cécile Sorel per informare l'Amazone della missione di cui si è fatto carico. I negoziati si rivelano difficili. Natalie va a letto quando Marcel si alza. Come la luna e il sole, questi due astri hanno poche probabilità di incontrarsi faccia a faccia.

Si trova un compromesso. Proust verrà a mezzanotte al n.20 di rue Jacob. Natalie aspetta. Cerca di non addormentarsi leggendo e stando attenta a che la temperatura della stanza si mantenga sui ventidue gradi pretesi dal visitatore che arriva, puntuale.

Sodoma e Gomora sono uno di fronte all'altra, e scoprono che non hanno nulla da dirsi.

Allora Marcel Proust si lancia nel suo numero mondano che dura fino all'alba. Natalie ascolta e giudica severamente senza interromperlo.

Mezzo secolo dopo, l'Amazzone era ancora indignata: "Una notte in bianco per sentirmi dire che la mia risata somigliava a quella di madame Greffulhe!"

Non si incontreranno più, ed è un peccato. Si può fantasticare sui frutti che avrebbe prodotto un'amicizia tra Marcel Proust e Natalie Barney, alla corrispondenza che avrebbe potuto intercorrere tra di loro.

Nella mezza dozzina di lettere che era stata necessaria per fissare quell'appuntamento di mezzanotte, Proust sperava che questa amicizia fosse ineluttabile e prevedeva "... in seguito, quando ci si conoscerà meglio, decideremo di comune accordo chi giudicheremo degno della nostra intesa."

Ma Natalie estenderà il suo biasimo fino a quel "Sodoma e Gomorra" di cui viene pubblicato il secondo volume e le cui Gomorreane lei giudica, da esperta, "inverosimili".



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1998