...Ma, nonostante tutto, è proprio ad un libro di Barrès ("Grèco ou le Secret de Tolède", dedicato da Barrès al conte di Montesquiou) ed alle riproduzioni in esso contenute che Proust si ispira per parlare del Greco --- il grande pittore spagnolo sino ad allora poco conosciuto in Francia --- nella Recherche.
Proust lo fa sia quando paragona il barone di Charlus al Grande Inquisitore sia quando paragona il cielo e la terra di Parigi bombardata alla "Sepoltura del conte di Orgaz". D'altronde, già quando il 3 settembre 1912 Le Figaro aveva pubblicato in prima pagina uno stralcio di "Swann" intitolato "La chiesa del villaggio", questo era preceduto da un'allusione a "...l'ammirevole autore de Génie du christianisme, Barrès, che aveva pubblicato numerosi articoli nell' Echo de Paris sulla salvaguardia delle chiese" ![]() ![]() ![]() Nella Recherche Barrès viene nominato più di una volta, ma la citazione più significativa la troviamo ne "Il Tempo ritrovato", quando il Narratore, parlando dell' "idea dell'arte popolare come di un'arte patriottica", prende le distanze dal pensiero di Barrès secondo il quale "l'artista (...) deve servire anzitutto alla grandezza della sua patria". Secondo il Narratore, infatti (e secondo Marcel Proust), l'artista "può servire ad essa solo restando artista" ... Ma (ri) leggete per intero tutta questa pagina di Proust su ![]() |