Nel mondo di Marcel Proust  >  Amici e conoscenti




DANIEL HALÉVY
(1872 - 1962)


Daniel Halévy fotografato da Degas, 1895

Daniel Halévy fotografato da Edgar Degas
(1895)


Daniel Halévy conosce Marcel Proust al liceo Condorcet. Sono compagni di scuola. Daniel è --- scrive Tadié --- un ragazzo "generoso, intelligente, molto bello".

Daniel Halévy, foto


La sua è una famiglia parigina della borghesia liberale. Daniel ---- nipote di Gènevieve Halévy (M.me Straus) --- è figlio dello scrittore e membro della Academie Française Ludovic Halévy, sua madre è --- come M.me Proust --- una donna coltissima.

Al Condorcet Daniel, assieme al cugino Jacques Bizet (figlio di M.me Straus e del suo primo marito il musicista Bizet) promuove e dirige una serie di riviste letterarie, tra le quali la Revue Verte e la più importante Revue Lilas alle quali il diciassettenne Marcel collabora con una rubrica di critica letteraria. Le idee di Halévy sono molto diverse da quelle di Marcel, con il quale sarà sempre in disaccordo su tutto ma con il quale si instaura una sorta di affinità che, nonostante le divergenze di idee, li avvicina.

Del gruppo del Condorcet fanno parte anche Robert Dreyfus e Abel Desjardins, futuro medico collega di Robert Proust, Robert de Flers, Fernand Gregh.

Quando, nella primavera del 1888, Proust si innamora di Jacques Bizet, fa di tutto per coinvolgere Halévy in un triangolo. La vita amorosa di Proust sarà sempre dominata dal triangolo.
Scrive Tadié:
"Amare due persone alla volta, far credere ad una che si è innamorati dell'altra, mentre la si prende per confidente, queste strane relazioni a tre, noi le ritroveremo nella vita e nell'opera di Proust fra il Narratore, Albertine e Andrée, fra Odette, Swann e Charlus". Da parte mia, penso anche al triangolo Marcel-Gaston de Caillavet- Jeanne Pouquet oppure a Marcel-Lucien Daudet-Robert de Flers. Insomma Tadiè ha ragione.

Ad un certo punto però Halévy annota nel suo diario: "questo povero Proust è completamente pazzo".

Le lettere che Proust scrive a Bizet e ad Halévy, l'ambiguità dei rapporti tra i tre giovani fanno sì che da una parte M.me Proust si rifiuti, ad un certo punto, di accogliere in casa Bizet e, d'altra parte, provocano un allontanamento da parte degli stessi Halévy e Bizet i quali per un mese intero si rifiutano di rivolgere la parola a Marcel.

Tanti anni dopo Halévy dirà: "In lui c'era qualcosa che ce lo rendeva antipatico [...] le sue gentilezze, le sue tenere attenzioni ci sembravano tutte pose, e coglievamo spesso l'occasione per dirglielo in faccia. Povero ragazzo infelice, siamo stati crudeli con lui" e, sempre Halévy, lo ricorda con queste parole:

"Con i suoi grandi occhi orientali, l'immenso colletto bianco, la cravatta svolazzante, come una specie di turbato e conturbante arcangelo"


Da adulto, Daniel Halévy avrà un ruolo importante nel panorama intellettuale della prima metà del Novecento. La sua collana Cahiers Verts presso l'editore Grasset pubblicherà tutti i grandi scrittori tra le due guerre da Malraux a Mauriac (ma non Proust. già legato a Gallimard). Sarà storico, saggista e biografo, e il suo salotto del Secondo Impero in Quai de l'Horloge con le pareti tapezzate di opere di Degas frequentato dal tout Paris


post-itIn questo video su YouTube, uno stralcio tratto dal documentario di Attilio Bertolucci Alla ricerca di Marcel Proust. Verso la fine del filmato, la testimonianza di Daniel Halévy che, tra l'altro, dice di Proust: "... non sembrava uno di noi..."



post-it>>Qui un interessante scambio epistolare...



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1998