![]() Illiers è bagnata dal fiume Loir, che nella Recherche diventa la Vivonne con le sue sponde e i suoi stagni incantati pieni di ninfee. Nei dintorni di Illiers ci sono Montjouvin, Mirougrain, Tansonville ... tutti nomi che, più o meno modificati, ritroviamo nel romanzo. Ad Illiers troviamo anche il parco di Swann, che nella realtà è il giardino del Pré Catelan ed a Méréglise (Méséglise nella RTP) c'è il castello di Villebon, che sembra sia stato il vero modello per il castello di Guermantes. Dalla parte di Swann (Méséglise) ![]() Il castello di Tansonville, nei dintorni di Illiers "...si usciva dalla città per il sentiero che passava lungo il muro bianco della tenuta di Swann. Prima di arrivarci s'incontrava, venuto ad accogliere i forestieri, il profumo dei suoi lillà" ![]() Il sentiero dei biancospini (foto Gabriella Alù) "il sentiero che sale verso i campi [...]. Lo trovai tutto ronzante dell'odore dei biancospini. La siepe formava come una fila di cappelle ..." E' lungo questo sentiero che il Narratore vede per la prima volta Gilberte Swann ![]() Lo zio Jules Amiot nel giardino del Pré Catelan Il parco del Pré Catelan ad Illiers fu creato dallo zio Jules Amiot (marito della zia Elisabeth) e nella Recherche diventa il parco di Swann. ![]() Il castello di Mirougrain, modello della casa di Vinteuil (foto Gabriella Alù) Nei dintorni di Illiers esiste Montjouvin, il cui nome evoca Montjouvain, il luogo in cui nella Recherche si trova la casa di Vinteuil. Ma come al solito, Proust si diverte a confondere le acque, opera per dislocazioni, condensazioni, trasformazioni. E così la casa di Vinteuil prende il nome da un posto, ma il modello della costruzione da un altro: il castello di Mirougrain, uno stranissimo edificio rivestito di antichissime pietre druidiche. Dalla parte di Guermantes ![]() Fiori acquatici nel Loir (la Vivonne) "Il maggior pregio della passeggiata di Guermantes era d'avere sempre accanto il corso della Vivonne [...] nei piccoli stagni formati dalla Vivonne, veri giardini di ninfee. Come le sponde erano assai boscose in quel punto, le grandi ombre degli alberi davano all'acqua un fondo che era abitualmente di un verde cupo, ma che a volte, qundo si rientrava in certe sere rasserenate di pomeriggi tempestosi [...] qua e là alla superficie, rosseggiava come una fragola un fior di ninfea scarlatto, bianco agli orli" |