AUTEUIL
(XVI° arrondissement)
"CETTE AUTEUIL DE MON ENFANCE..."
L'edificio del n.96 non esiste più.
Alla morte di Louis Weil e di suo fratello Nathée il nuovo proprietario lo fece abbattere per costruirvi altri immobili.
Tutto ciò che resta oggi è questa lapide commemorativa.
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Marcel trascorreva ad Auteuil l'estate con i suoi genitori ed il fratello Robert.
Auteuil rimase sempre di una grande risonanza affettiva, per Proust.
Ne La Prisonnière, Albertine interrogata dal Narratore a proposito di un annunciato e supposto viaggio e un soggiorno a Balbec, dice di avere sostato --- durante il viaggio --- per tre giorni ad Auteuil presso un'amica della rue de l'Assomption
Nella Recherche, dunque, la vera Auteuil (che tanto materiale ha fornito per la descrizione della casa della zia Léonie e per le prime pagine di Du Côté de chez Swann) compare con il suo vero nome solo... associata ad una menzogna.
Una delle tante verità menzognere della tanto amata (?!) Albertine.
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"...questa Auteuil della mia infanzia (...) come sempre ci accade per tutte le cose che hanno migrato dal mondo visibile in quello invisibile, per tutte le cose che, mutate in ricordi, conferiscono una sorta di valore supplementare al nostro pensiero, ombreggiato da pergolati che non esistono più"
-- Prefazione a Propos de peintre di Jacques Émile Blanche
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Foto della lapide commerativa dal libro di Henri Razymow
LE PARIS littéraire et intime de Marcel Proust
Parigramme,/CPL
59, Rue Beaubourg 75003, Paris
Pagine realizzate da Gabriella Alù
1998
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