Un tempo ambasciatore, collega del padre del Narratore, è il vecchio amante della marchesa di Villeparisis, anche se cerca di tenere nascosta la natura della sua relazione con lei fingendo di arrivare da fuori durante la matinée che lei dà e nel corso della quale chiede a un domestico di andarlo a cercare.
Norpois apprezza lo "spirito" diplomatico di cui adopera il linguaggio esprimendosi con frasi tortuose, pompose ed alambiccate.

Invitato a cena dal padre del Narratore, in suo onore Françoise si esibisce cucinando il suo celebre "bue in gelatina". Durante la cena Norpois esprime giudizi perentori su Bergotte e cerca di distogliere il Narratore da un certo tipo di letteratura che egli giudica frivola.

Ne La Fuggitiva il Narratore lo incontra a Venezia accompagnato dalla marchesa.

Durante la guerra mondiale scrive articoli che gli valgono severe critiche da parte di Charlus che gli rimprovera in particolare di utilizzare sistematicamente il verbo "sapere".

In Norpois e nella marchesa di Villeparisis ritroviamo alcuni aspetti che nella vita reale hanno riguardato Anatole France e Madame de Caillavet.
Anche Anatole France aveva l'abitudine di fingere di giungere da fuori nel salotto di madame de Caillavet mentre era noto a tutti che aveva passato la giornata nello studio, a scrivere; Anatole France e la Cavaillet fecero insieme un viaggio, non a Venezia ma a Roma.