Come rileva Peter Collier nel suo "Mosaici proustiani", nonostante alcuni accenni a Tiziano e Veronese, è Carpaccio il pittore veneziano le allusioni al quale assumono, nella Recherche, una ricchezza ed una complessità ben superiori a qualsiasi altro pittore.
"È un pittore che conosco molto bene, ho passato giornate intere a San Giorgio degli Schiavoni e davanti a Sant'Orsola, ho tradotto tutto quel che Ruskin ha scritto su ogni suo quadro (...) non c'é giorno che non guardi riproduzioni di Carpaccio..."
(da una lettera del 17 febbraio 1916 a M.me Madrazo)
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Carpaccio viene presentato per la prima volta nella "Strada di Swann": è un pittore, come Tiziano, che andrebbe studiato a Venezia e non al Louvre; Oriane de Guermantes viene descritta facendo riferimento ad "alcune pitture del Carpaccio".
In "All'ombra delle fanciulle in fiore", Elstir dà, della pittura di Carpaccio, un'ampia descrizione analitica riferendosi al grande quadro dell' Incontro dei fidanzati.
Vittore Carpaccio
"L'incontro dei fidanzati" (part.)
dal ciclo "Le storie di Sant'Orsola", 1495
Venezia, Gallerie dell'Accademia
jpg The Web Gallery Art
Carpaccio fornisce i motivi per gli abiti di Fortuny ed è in uno dei personaggi di un quadro di Carpaccio, Il patriarca di Grado che esorcizza un indemoniato che, nella "Fuggitiva", il Narratore riconosce l'originale del mantello di Fortuny che Albertine aveva indossato la sera prima che lo abbandonasse.
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