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IL MANTELLO DI ALBERTINE


"...Vedevo per la prima volta   Il Patriarca di Grado che esorcizza un indemoniato.

L'affresco di Carpaccio


Guardavo il bellissimo cielo incarnato e viola contro il quale si profilano quegli alti camini incrostati, che, con la forma svasata e la rossa corolla di tulipani, fanno pensare a tante Venezie di Whistler. Poi, il mio sguardo andava dal vecchio Rialto di legno, da quel Ponte Vecchio del Quattrocento ai palazzi di marmo ornati di capitelli dorati, tornavano al Canale dove le barche son guidate da adolescenti vestiti di rosa, con berrettti piumati...

...Finalmente, prima di lasciare il quadro, tornai a guardare la riva, dove formicolano le scene della vita veneziana del tempo. ..

L'affresco di Carpaccio (particolare)

Vittore Carpaccio
Il Patriarca di Grado
esorcizza un indemoniato
(particolare)
Venezia, Gallerie dell'Accademia
... quando improvvisamente sentii al cuore come un morso leggero. Sulle spalle di uno dei giovani della Compagnia della Calza riconoscibile dai ricami d'oro e di perle che tracciano sulle loro maniche o colletti l'emblema dell'allegra associazione cui erano affiliati, avevo riconosciuto il mantello che Albertine aveva preso per venire con me in vettura scoperta a Versailles, quella sera in cui io ero tanto lontano dal pensare che appena una quindicina d'ore mi separassero dal momento in cui sarebbe partita da casa mia.


Sempre pronta a tutto, quando le avevo chiesto di uscire, quel triste giorno che nella sua ultima lettera avrebbe chiamato "doppiamente crepuscolare, perché cadeva la sera e noi eravamo prossimi alla separazione", s'era gettata sulle spalle un mantello di Fortuny che il giorno seguente avrebbe portato con sé e che poi nei miei ricordi non avevo più riveduto.

Il mantello di Fortuny
Mantello Fortuny (Coll. S. Singer Bayldon)
(cliccare sull'immagine per ingrandire)
Fonte: Paola Placella Sommella, "La moda nell'opera di Marcel Proust"


Da quel quadro di Carpaccio, dunque, lo aveva preso quel geniale figlio di Venezia; lo aveva staccato dalle spalle del giovane della Compagnia della Calza per ammantarne quelle di tante Parigine che certo ignoravano, come fino allora io avevo ignorato, che il modello era in un gruppo di gentiluomini, in primo piano nel Patriarca di Grado, in una sala dell'Accademia di Venezia!

Avevo riconosciuto tutto e, quel mantello dimenticato avendomi restituito perché lo guardassi gli occhi e il cuore di colui che quella sera stava per dirigersi verso Versailles con Albertine, fui per qualche momento invaso da un sentimento inquieto, e presto dileguato, di desiderio e di melanconia."



-- La Fuggitiva


Ancora sul tema del mantello di Albertine ed a quale dei personaggi che compaiono nel dipinto del Carpaccio Proust si ispirò per descriverlo leggete anche le interessanti notazioni di

immagine Guido Carrai "Il mantello di Albertine. Le creazioni del Mago di Venezia nell'universo proustiano".



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1998