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ALPHONSE DAUDET
(1840-1897)
Alphonse Daudet




Marito di Julia e padre di Léon e Lucien, la celebrità dello scrittore Alphonse Daudet è legata soprattutto a Lettres de mon moulin e Tartarin de Tarascon. Un successo, quello ottenuto con queste due opere, di cui lo stesso Daudet si sentì probabilmente, a volte, prigioniero.

Ricordato però anche come persona generosa, uomo pieno di attenzioni nei confronti di colleghi meno fortunati di lui ed attento osservatore del proprio tempo, fu tra i primi ad apprezzare e prendere le difese degli Impressionisti. Sostenuto ed apprezzato da Zola e dai fratelli Goncourt, fu anche uno dei fondatori dell'Académie Goncourt.


Eugène Carrière-Alphonse Daudet et sa fille Edmée
Eugène Carrière
Alphonse Daudet et sa fille Edmée

Olio su tela
Parigi, Musée d'Orsay
© Photothèque de la reunion des Musées Nationaux


Proust conosce Alphonse Daudet nell'inverno del 1894 ad una cena offerta da M.me Baignères e ben presto comincia a frequentare regolarmente casa Daudet diventando amico affezionato di tutti i membri della famiglia.

Pur avendo letto sin da ragazzo tutti i libri di Alphonse Daudet, Proust lo pone letterariamente sullo stesso piano di Théophile Gautier e di George Sand e, come nota Tadié, "preferiva l'uomo alla sua opera" amandolo per la sua bontà e rispettandolo enormemente per l'eroismo con il quale, nell'ultimo periodo della sua vita, sopporta le sofferenze derivantegli dalla malattia e dalla paralisi.

Alla morte di Daudet, scrive Painter

[...] per tre giorni Proust e Reynaldo [Hahn] assistettero Lucien affranto e piangente. Videro Alphonse Daudet steso nella camera ardente, sul letto sparso di fiori, come Bergotte: La Gandara faceva per l'ultima volta uno schizzo dell'amico, mentre Barrès contemplava la salma ed Hervieu in lacrime baciava la fronte gelida. [...] Un'epoca si chiudeva; e come la morte di Calmette e Agostinelli, diciassette anni dopo, apparvero a Proust un preannuncio della guerra mondiale, così la morte di Alphonse Daudet segnò l'inizio vero dell'Affaire Dreyfus.


Ma Jean Yves Tadié dal canto suo sottolinea che nell'omaggio che Proust rende a Daudet nell'articolo su La Presse del 19 dicembre 1897 egli scrive " la persona di Daudet come opera d'arte".

"Della sua opera, nessuna menzione. Daudet non è Bergotte", taglia corto Tadié.



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1998