Pittore, disegnatore e pastellista di origine spagnola fu uno dei ritrattisti più noti della élite parigina durante la Belle Epoque.
Tra i suoi amici e modelli (parecchi dei quali conosciuti e frequentati anche da Proust) troviamo, fra gli altri, il Principe di Polignac, il Principe di Sagan, Paul Verlaine, Liane de Pougy, Sarah Bernhardt, Ida Rubinstein, Colette, Anna de Noailles, Louise de Mornand, Romaine Brooks, Gabriel Yturri. La Gandara (ricorda Jean-Yves Tadiè) fu anche un "protégé" del conte di Montesquiou per il quale realizzò le illustrazioni di una preziosa edizione della raccolta di versi "Les Chauves Souris" e con il quale ebbe un litigio simile a quello che con Montesquiou ebbe il pianista Delafosse, al quale Proust probabilmente si ispirò descrivendo, nella Recherche, la rottura tra il barone di Charlus e il violinista Morel. ![]() Copertina di "Les Chauves Souris" di Robert de Montesquiou jpg www.lagandara.fr (cliccare per ingrandire) Grande ammiratore del pittore inglese James Mc Neill Whistler, quando questi venne a Parigi per dipingere il ritratto di Montesquiou, La Gandara gli prestò il proprio studio in rue Monsieur-Le Prince. Nel "Jean Santeuil" Proust attribuisce a de La Gandara il ritratto di Jean ispirandosi al famoso ritratto che Jacques Émile Blanche aveva fatto a lui, Proust, ed al quale era molto affezionato. |