1267-1337
Le Virtù e i Vizi della Cappella degli Scrovegni a Padova sono solo il più basso di quattro affreschi, ma Proust, scrive George Painter, ad un certo punto aveva progettato di intitolare un intero capitolo della Recherche "Les vices et les vertues de Padoue et de Combray".
Le figure allegoriche di Giotto vengono, nel romanzo, richiamate spesso.
Negli anni della maturità il Narratore-Marcel comprenderà il senso profondo di queste allegorie meglio di quanto avesse saputo fare quando, a Combray, ne aveva avuto in dono le riproduzioni da Swann.
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Giotto rimane comunque sempre uno dei pittori ricorrenti nel complesso meccanismo della memoria e della metafora proustiana
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Pagine realizzate da Gabriella Alù
1998
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